Cronaca
Incendiata la macchina del candidato M5S Giovanni Orlando. Di Maio: “Nessuna forma di intimidazione potrà fermarci”
NAPOLI – E’ stata incendiata nella notte l’auto di Giovanni Orlando, candidato del Movimento Cinque Stelle al consiglio comunale di Monteparano, in provincia di Taranto, nella lista “Scegliamo il futuro”.
L’allarme è stato lanciato da un vicino della vittima che si è accorto delle fiamme che avvolgevano la Ford posizionata dinanzi la casa della vittima. Il vicino di casa ha citofonato il pentastellato dopo aver chiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco.
L’origine dolosa del gesto, secondo lo stesso Orlando, sarebbe evidente. “Ero appena rientrato in casa, dopo aver trascorso la serata in sezione. Dopo mezz’ora, intorno alle 2 del mattino, un vicino mi ha citofonato e credendo che si trattasse di un’urgenza, essendo un infermiere, mi sono precipitato alla porta”.
Non tardano ad arrivare gli interventi degli altri candidati ed esponenti del Movimento 5 Stelle. Primo fra tutti di Maio che con una nota sui social network parla di un gesto agghiacciante.
«Un altro attacco violento contro il MoVimento 5 Stelle – spiega il Ministro degli esteri. Nella notte è stata incendiata l’auto di Giovanni Orlando, candidato M5S a Monteparano. Tutto questo all’indomani di altre gravissime aggressioni ai danni di esponenti del MoVimento.”
“È una situazione agghiacciante – continua -. Si sta superando ogni limite. Stiamo assistendo a vicende che vanno ben oltre la campagna elettorale e a maggior ragione oggi mi aspetto che tutta la politica, senza se e senza ma, esprima una condanna decisa.
“Il MoVimento continuerà a portare avanti i suoi progetti e le sue idee a testa alta, sempre all’insegna della legalità e del rispetto della persona. Nessuna forma di intimidazione potrà fermarci, ve lo assicuro” -conclude.
Caserta
Si lancia sotto l’auto per sfuggire alle forze dell’ordine: rimane incastrato
Un uomo, di origini ucraine, in evidente stato di ebbrezza, ha cercato di sfuggire ai controlli delle forze dell’ordine lanciandosi sotto un’auto in transito col tentativo di darsi alla chetichella. E’ accaduto nella serata di ieri in via Acquaviva, in quel di Caserta.
Grazie all’intervento tempestivo dei vigili del fuoco, l’uomo è stato disincastrato dalla Pegeout 208 nera, che si trovava a passare in quel momento, e trasportato in ospedale.
Non è in pericolo di vita: tragedia solo sfiorata.
Castel Volturno
Castel Volturno (Ce), quindicenne muore in piscina al compleanno dell’amica
Un ragazzo, originario di Capua, quindicenne, è morto mentre era in una piscina di Castel Volturno.
Secondo le prime ricostruzioni, si tratterebbe di un malore improvviso.
La vittima era con una comitiva di coetanei a festeggiare il compleanno di una compagna.
La tragedia è avvenuta al condominio “Fontana Bleu”, in Via Del Mare a Castel Volturno.
I soccorritori, una volta giunti sul posto, hanno constatato il decesso del giovane.
I carabinieri del reparto territoriale di Mondragone, guidati dal Colonnello Bandelli, hanno avviato le indagini sul caso.
Aversa
Aversa, mazzette per i permessi: tornano liberi ex dirigente, imprenditore e 3 tecnici
La maxi inchiesta condotta dalla Procura di Napoli Nord, sui permessi a costruire ad Aversa, vede una chiara svolta per alcuni degli indagati.
Il tribunale del riesame ha revocato la misura cautelare nei confronti dell’ex dirigente comunale Raffaele Serpico, assistito dall’avvocato Michele Dulvi Corcione che è riuscito – grazie al suo lavoro encomiabile – a far tornare in libertà il suo assistito.
Liberi anche l’imprenditore Yari Cecere, Anna Cavaliere, Donatello Diana e Alfonso Pisanelli.
Non sussisterebbero gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei sopraccitati, secondo i giudici partenopei ai quali è stata impugnata l’ordinanza di custodia cautelare ordinata dal gip Donata Di Sarno.
Gli indagati rispondono, a vario titolo, di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e soppressione, distruzione e occultamento di atti veri. All’epoca dei fatti, sarebbero state elargite delle mazzette per alterare i progetti e favorire costruzioni con aumenti di volumetrie superiori al 35%, il limite consentito dal ‘piano casa’ della Regione Campania.
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